Piede Piatto

Piede Piatto

Il piede è un organo di funzione. Serve per camminare, correre, saltare, arrampicarsi.. e per stare in piedi. Per assolvere a tale funzione il piede si avvale di una sensibilità raffinatissima, tanto che qualcuno l’ha scambiato per un organo di senso. Il termine piede piatto è un’espressione clinica: vuol dire soltanto che una delle tre volte plantari è appiattita, e le cause di ciò possono essere molte. Prima di passare a queste, è essenziale indagare che cos’è la volta plantare. Se osserviamo i nostri piedi mentre siamo fermi in stazione eretta, possiamo constatare che essi appoggiano per terra in avanti sulla punta, indietro sul calcagno e lateralmente sul bordo laterale del piede. Non appoggiano e non toccando il suolo con il bordo interno: in quella zona il piede forma un arco. Quest’arco è la volta plantare, ed in un piede normo-conformato questa è presente. Nel caso in cui questa fosse accentuata si parla di piede cavo, nel caso in cui questa non fosse presente si parla di piede piatto. Nel ricercare le cause del piattismo plantare è essenziale definire una classificazione del piede piatto: esistono piedi piatti causati da alterazioni ossee, da alterazioni muscolo-legamentose e da patologie del sistema nervoso. Piedi piatti causati da alterazioni ossee possono essere congeniti (cioè apparire così dalla nascita) o post-traumatici (causati da lesioni ossee pregresse, secondari a malattie ossee di natura metabolica). Piedi piatti causati da alterazioni muscolo-legamentose possono crearsi per sovraccarico ponderale, per alterazioni endocrine, per artriti o altre patologie reumatiche, per patologie congenite legate al collagene che modificano l’elasticità dei tessuti, o da rottura del tendine del muscolo tibiale posteriore. Da ultimo, tra i piedi piatti causati da patologie del sistema nervoso riconosciamo il piede piatto neurologico. E’ interessante sapere che esiste un piede piatto definito piede piatto lasso infantile, o piede piatto para-fisiologico: questa forma di piattismo dei piedi è la più frequente. Non di rado è una situazione transitoria ad evoluzione spontanea verso la normalità: per questo motivo è bene che sia trattato con una ginnastica correttiva che nella maggior parte dei casi è risolutiva. E’ utilissimo fare camminare i bambini su terreni accidentati e stimolarlo al gioco con i piedi. In questo modo vengono attivati e potenziati tutti quei muscoli che creano l’arcata plantare: approfittate quindi delle vacanze e incitate i vostri figli a camminare a piedi nudi sulla sabbia!
Immagine di impronta plantare normale (N), piattismo di I-II-III grado
Il piede piatto non è soltanto un problema estetico, esso rappresenta un danno funzionale, ossia mette in difficoltà il funzionamento del piede come organo di locomozione. Ovviamente tale danno è tanto più grave quanto più la deformità è pronunciata. Un piede piatto funziona male nel camminare, ma soprattutto nel correre e nel saltare: esso determina facile stancabilità e dopo sforzi prolungati come lunghe passeggiate o camminata in montagna si può manifestare anche con dolore che costringere a fermarsi. Lo squilibrio determinato dall’appoggio non corretto può gravare su altri distretti, come quello del ginocchio (interno o esterno), che normalmente non dovrebbero essere coinvolti dalla forza peso. Questo col passare degli anni causa maggior attrito sulla cartilagine articolare, il suo danneggiamento e in età avanzata l’insorge di artrosi. L’età migliore per correggere il piede piatto con ginnastica va dai 3 ai 7 anni, ma talvolta i bambini non collaborano in modo sufficiente per cui il trattamento può essere esteso anche fino ai 10 o 11 anni. Gli esercizi di ginnastica correttiva possono e devono essere applicati sempre, anche nel soggetto adulto con gli opportuni adattamenti, specie per evitare l’ulteriore aggravamento. Il plantare insieme alla ginnastica permette la risoluzione della maggior parte dei casi di piede piatto, quando questo persiste nonostante le metodiche sopra descritte è necessario l’intervento chirurgico che consiste nell’introduzione di una vite nel seno del tarso per ripristinare la volta mediale. L’età migliore per la correzione chirurgica è quella tra i 9 e i 12 anni. Curiosità: il plantare corregge l’appoggio ma non corregge il piede piatto! La sua funzione è quindi limitata al tempo di utilizzo
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